20 o 21?

Vent’anni fa sostenevo il mio esame di laurea. ‘Mbé? Direte voi. Me lo dico anche io, tranquilli. Il punto è che non sono sicura se sia oggi o se sia stato ieri l’anniversario. Ari-‘mbé? Direte voi, ma stavolta io no.

Questa mattina mi sono svegliata e ho pensato al mio esame di laurea, poi mi è venuto il dubbio della data e questa cosa mi ha angosciata tantissimo perché io sono bravissima con le date. Le ricordo tutte. Anche quelle che non dovrei ricordare. Tipo i compleanni delle ex di mio marito. O i compleanni dei figli degli amici, degli amici, dei parenti. Infallibile.

Fino a oggi, in cui mi sono resa conto di non ricordare una data importante che riguardava proprio me.

E allora ho pensato a Nora Ephron e a quel suo delizioso saggio titolato: I Remeber Nothing and Other Reflections. E ho pensato al declino inevitabile, e forse – per le stesse ragioni che hanno spinto lei a scrivere delle sue dimenticanze – ne sto scrivendo anche io.

 

Di che cosa voglio scrivere.

Non lo so. Cioè lo so, ma faccio fatica a mettere i pensieri in ordine. Allora ho deciso che farò semplicemente dei resoconti delle mie giornate. Senza riflessioni. Solo per il piacere di scrivere. Una cosa del tipo: venerdì, 17 novembre. Mi sono alzata alle ore 7.40, ho preparato la colazione con Nescafè, succo di agrumi misti, biscotti secchi, yogurt. Alle 9.30 ero pronta per uscire di casa. Metro bloccata per qualche minuto. Meglio, ho avuto modo di truccarmi con calma. In ufficio solite robe da fare.

Cose così. Ci provo, poi magari non se ne fa niente ma voglio, devo provarci.